Mi ha dato l’idea un racconto pubblicato da “lontanoda”, la storia di due colleghi che diventano amanti e fanno passare per pazza la moglie tradita. Non so se sia possibile, anche se la realtà spesso supera la fantasia, ma c’è anche un altro aspetto. La possibilità, cioé, che i due amanti, pur consci della propria attrazione, decidano tacitamente di vivere castamente la loro intesa, che, pertanto, rimarrà nascosta limitata a ciò che avrebbe potuto essere e non è stato. vivendo sempre sul filo del rasoio, come se potesse accadere qualcosa da un momento all’altro. Paradossalmente la rinuncia a ciò rende più forte la reciproca ammirazione, consumando il rapporto in una grande amicizia. E’ così bello sapere di poter contare sul prezioso tesoro di un amico!
buona settimana a tutti ciao Fabri
Si è molto stimolante il rapporto casto tra due amanti.
Ma non credo che questo si possa chiamare amicizia.
Secondo me l’amicizia e l’attrazione sono due cose distinte.
Ciao Fabri, l’ idea che prospetti può essere interessante, anche se dubito he quella che si instaurerebbe, si possa chiamare amicizia. Se c’è attrazione, è questa a prendere il sopravvento e se si riesce a tenerla a freno, diventa un gioco sottile e paradossale, che può essere stimolante ma non assomiglia al cameratismo che genera l’amicizia. Un saluto e a presto Claudia
Ti dirò che mi sembra abbastanza problematico, anche se stuzzicante, mi rendo conto. Ma non parleri di amicizia, direi piuttosto che è un gioco seduttivo e seducente, che è ancora più bello se resta un gioco. Finché ce la fa…
Ciao dolce Fabri..non credo che la vera amicizia sia modellata dal filo dell’attrazion e che non può esser vissuta. E poi è un vivere a metà un rapporto. Buongiorno Architetto :*