sindrome di megan 2

Tu, dolcissimo fiore, tu che sei qui accanto a me, ti guardo mentre dormi, immersa in un sonno ristoratore. Tu, ignorando, come al solito, i miei inviti hai passato un’altra giornata di corsa, stancandoti di più per pensare a come organizzare le cose che non per un effettivo lavoro fisico. Lo so, la tua è una stanchezza mentale. Ti senti prigioniera, come se un’antica maledizione ti costringesse a fare la mamma, la moglie, l’insegnante. Ma tu cosa vorresti veramente? Sono tanti anni che ti sto vicino ed ho imparato cosa veramente vuoi e la mia disperazione si alza nel cielo come l’ululato di un lupo solitario, perché so di non poterti dare quello che cerchi. Ma la mia disperazione è anche un’altra : in questa vita non solo perdi te stessa, ma perdi anche me. Io non riesco più a seguirti ed allora ti aspetto. Ho aspettato ore davanti all’ufficio dove lavoravi, davanti all’università, ora aspetterò anni, aspetterò che passino gli anni migliori per ritrovarti, libera da impegni di famiglia e di lavoro, forse torneremo a fare quelle cose che facevamo da fidanzati. Un sacchetto di biscotti in due al parco, fantastici viaggi nella vecchia Europa, una libreria, un cinema, un ristorante, un museo. Credi che non ci riesca? Le nostre mani si intrecceranno ancora come tanti anni fa e tutto si svolgerà in un’oasi senza tempo, perché l’aspetto fisico non conterà più. Perché finalmente saremo solo io e te, come tanti anni prima.
Ma nel frattempo…….ricordati che in cucina è come in cantiere, comanda uno solo. Perciò se la sto facendo io, togliti dalle palle e lasciami finire!

sindrome di megan 2ultima modifica: 2005-10-05T04:04:10+02:00da
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