Arrivi in ufficio al mattino alle 8,30 e già trovi gente che parla, che parla, che parla. Sembra di stare al mercato. Non è questione di produttività, in fondo io sto qui al blog e non sono molto produttivo, ma il problema è che certi vanno al lavoro come vanno al bar.
Meno male che tra poco me ne vado in cantiere. Lì si sente il lavoro, l’odore del cemento, il fresco dell’acqua, l’umido delle pareti appena costruite, si percepisce un qualcosa che nasce, che cresce, silenziosamente. Un qualcosa che già esisteva prima, ma che rinasce a nuova vita che dopo che è stata curata, rinforzata, riparata. Lì vivranno uomini e donne, si ameranno, litigheranno, cresceranno dei bambini. Tutto grazie al lavoro di altri individui che creano un pezzo di storia della città pur rimanendo anonimi.
buona giornata a tutti
p.s. il fresco di oggi libera la mente ed esce ciò che non ti aspetti
Ciao Bicio…anch’i o la penso come te..non c’è niente che paga di più..di un lavoro all’aria aperta dove ti accorgi che la vita scorre come un fiume in piena e non diventa stantia come la vita dell’ufficio.. Io lavoro all’aria aperta e il sole che ti bacia non ha prezzo…che gelarsi i piedi in un freddo ufficio condizionato… Luce…
Stu core analfabbeta
tu ll’he purtato a scola,
e s’è mparato a scrivere,
e s’è mparato a lleggere
sultanto na parola:
“Ammore” e niente cchiù. (Totò) Queste sono le belle parole che a volte mi fanno spuntare una lacrima. Un carissimo saluto da pulvigiu.
Beh, di karate non me ne intendo, quindi lascio a te le varie note. Sul tirare rilassati sono d’accordo, ma il colpo lo devi caricare e non puoi arrivare d’incontro sul saccone e con le braccia molli… ;-))) Buona serata. Trespolo.
Credimi, Fabio, proprio oggi avrei bisogno di spensieratezza. . invece sono troppo stanca. Ti abbraccio. M.