Le pigne di carta si accumulavano progressivamente nell’ufficio, oramai non riusciva più nemmeno a vedere la compagna di stanza. l’odore di polvere depositata sulle pratiche ha sempre qualcosa di vecchio e di antico, un sapore di immobilità che rende impotenti di fronte al proprio dovere da svolgere.
Un computer era stato installato diversi anni prima “per rendere il lavoro più veloce”, gli dissero. invece la carta continuava ad accumularsi e l’unico beneficio portato da quel macchinario, un tempo moderno, era stato lo svincolarsi dall’umore delle dattilografe che decidevano le priorità delle pratiche da trascrivere.
Nel guardare fuori dalla finestra immaginava la montagna di carta scivolare lentamente all’esterno per planare sulla città come coriandoli in un giorno di festa. Un ufficio pulito e luminoso aveva ora preso il posto del suo disordinato postribolo e finalmente riusciva a far fronte in maniera efficiente a tutte le incombenze.
sogni da impiegato…
sogni da impiegato…ultima modifica: 2006-06-06T08:53:24+02:00da
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Sogni da avvocato : buttare dalla finestra questa kenzia nella mia stanza che ormai ha il tumore, a causa delle mie sigarette. incendiare i fascicoli con tutte le carte da rimettere apposto nell’archivio, che putnualmente non metto apposto. scaraventare a terra la mia libreria, con annesso contenuto. staccare definitivamente il filo del telefono. Ci salverei .. si, quello si, la foto della mia bambina indiana adottata a distanza. Bacio bicio.
Guarda, alla disoccupazione preferisco di gran lunga lasciarmi sotterrare dalle scartoffie! 😛 Buon martedì mattina.. :* M.
Se vuoi ti presto mia figlia che, ogni tanto, presa da sacro furore, se non sto attenta butterebbe via anche il gatto, pur di mettere in ordine! Peccato che sia una cosa rara! Io son conservatrice, mi dispiace buttare anche le carte delle caramelle. Ma tengo tutto meticolosamente in ordine. pile su pile , dal più grande al più piccolo, a destra niente, a sinistra ordine. Poi arriva mio marito e..”Che per caso hai…… ?” e butta tutto sottosopra! Sono disperata. Ciao, Anna