noi e le periferie

o meglio, anche noi tutti facciamo parte delle periferie, o , se preferite, le periferie non sono luoghi su chissà quale pianeta, ma fanno parte degli agglomerati urbani di qualsiasi centro che si fregi del nome di “città” . Un tempo le città erano grandissime, non vi erano palazzi alti e quindi tutti abitavano in luoghi labirintici addossati gli uni agli altri. Vi conferivano tutti quelli che avevano bisogno di protezione o che, semplicemente, non sapevano dove andare. Oggi, al contrario, in una grande città (centro e periferia insieme) la cosa che con maggiore semplicità si riesce a fare è : nascondersi. I parigini lo sanno bene. Quando Haussmann decise i suoi “tagli” nel secolo scorso, uno degli scopi era proprio quello di eliminare quei “cul de sac” labirintici in cui nessuno poteva passare inosservato. Non vi erano indirizzi e se cercavi qualcuno, inevitabilmente tutti lo sapevano. Così chi si doveva nascondere ed era appoggiato da tutti, non aveva problemi. Un libero accesso alle abitazioni significa che la polizia o le tasse possono trovarti quando vogliono.
In molti luoghi, comprese quasi tutte le periferie italiane, è ancora così, ma a Parigi no. L’urbanistica delle zone ha creato luoghi che, nell’idea, non dovevano essere dei ghetti, ma di fatto lo sono diventati, in più senza avere la copertura dei “cul de sac” e della vita di strada che altrove c’è ancora (leggi Napoli). Così, la protesta, senza controllo, ha vita facile. Non dimentichiamo che non molti anni fa successe anche in america, non ricordo in quale grande città, ma evidentemente non era bastato a far scattare il campanello d’allarme.
Inpiù, dietro queste situazioni, si nascondono anche molte situazioni da “regolamento di conti” . Evidentemente, in quei territori non comanda nessuno. Non esiste un nemico giurato bene identificabile, tuttavia qualcuno alimenta questa protesta, perché a differenzadello stato, che ha da tempo abbandonato la vita di strada, i mariuoli le strade le conoscono benissimo.

meditate, gente……

noi e le periferieultima modifica: 2005-11-07T18:10:00+01:00da bicio62
Reposta per primo quest’articolo

3 pensieri su “noi e le periferie

  1. Meditiamo, meditiamo, ma non basta.L’ansia attanaglia un po’ tutti, l’integrazione sembra sempre difficile, le situazioni delle periferie non si possono risolvere con la forza. Tempi difficili.

  2. Leggi Napoli?? Ma perché, mi vuoi dire che certe situazione non esistano anche altrove? Andiamo, Fabri, non generalizziamo! Purtroppo la malavita esiste anche nelle case delle persone “bene”, anzi forse lì è ancora peggio perché si finge una normalità plastificata che non esiste! Vabbe’.. Ti lascio altri baci, che non so che tempo fa da te, ma quì c’è un tempaccio! :*** A presto.. M.

  3. Ciao Fabri, forse non è il tuo periodo per credere alle donne e ti capisco, è successo anche a me. Serena notte da Giuseppe alias pulvigiu.

I commenti sono chiusi.