Sempre caro mi fu quest’ermo colle
e questa siepe che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude
ma, sedendo e mirando,interminati
spazi di la da quella, e sovrumani
silenzi e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante , io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio :
e il naufragar m’è dolce in questo mare
Infinitoultima modifica: 2008-01-26T18:05:00+01:00da
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va bene non sarà originale, né di mia produzione, però mi fa venire in mente uno in vacanza che lascia liberi i propri pensieri……
Questa poesia è infinitamente meglio di tante altre che ho letto nella mia vita… da leggere e rileggere
Che sia un infinitamente buon giorno